Michela Angelucci

Poliambulatorio Medineur
Viale Del Poggio Fiorito, 27 – 00144 Roma
Tel. 065920932 Email: poliambulatorio@medineur.it

Vision

Il mondo femminile è molto vasto e ricco di sfumature. Ogni età porta con sé esperienze diverse, momenti ricchi di emozioni a volte contrastanti. Il mio impegno è quello di migliorare la qualità di vita di ogni donna prendendo in considerazione ogni suo aspetto, fisico, psicologico, estetico, sociale e spirituale. “Che la tua vita non sia una vita sterile. Sii utile. Lascia traccia. Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore” San Josemaría, Cammino, n. 1.

Mission

Creare la giusta relazione entrando in empatia con la paziente è il primo passo per prendermi cura della sua salute Io ho sempre considerato il mio lavoro una missione, quella di offrire me stessa agli altri in un cammino che spontaneamente riempie di significato la mia attività professionale, ne riscopre continuamente la bellezza e crea l’entusiasmo di migliorarmi costantemente con il raggiungimento di nuovi obiettivi. 

Valori

“Per la maggior parte degli uomini, la santità consiste nel santificare il proprio lavoro, nel santificarsi nel lavoro e nel santificare gli altri per mezzo del lavoro” San Josemaría, Colloqui, n. 55. Se si guarda il proprio lavoro con una visione semplicemente umana, sicuramente esso verrà considerato il risultato di circostanze della vita, capacità, preferenze e percorsi obbligati che ci hanno portato a compiere proprio quel lavoro e non un altro. 

Dopo una solida formazione universitaria improntata prevalentemente sulla ginecologia oncologica ho cercato di approfondire approcci terapeutici diversi in particolare spostando la mia attenzione sull’utilizzo di fitoterapia, ayurveda e omeopatia come strumenti di integrazione alla terapia tradizionale. Lo scopo finale è quello di moltiplicare le possibilità terapeutiche di aiuto al paziente. La diagnostica ambulatoriale è sempre stata per me fondamentale, tenendo ben fermo al centro la paziente nella sua interezza, con il suo vissuto, il suo presente, i suoi sintomi e le sue patologie. Parlare con la paziente è il momento fondamentale di tutta la visita. La visita ginecologica viene sempre dopo un colloquio importante e approfondito. La chirurgia è l’opzione terapeutica finale di un percorso diagnostico accurato e spesso obbligato dalla patologia della paziente, spesso una scelta da fare insieme a lei.  Mi occupo di piccola chirurgia ambulatoriale (isteroscopia, conizzazione, laserterapia) e chirurgia ginecologica benigna (cisti ovariche, fibromi, condilomatosi, prolassi e incontinenza). Il dottorato in endocrinologia e patologie metaboliche mi è servito per guardare la paziente da un altro punto di vista, complementare alla ginecologia. Negli ultimi tempi sto prendendo particolarmente a cuore la paziente in menopausa, spesso abbandonata in un momento fondamentale del suo percorso di vita e costretta alla rassegnazione o al rifiuto delle terapie perché malconsigliata. La sfida più grande? Aiutare le pazienti in menopausa farmacologica per motivi oncologici a riprendere in mano la loro femminilità.

SERVIZI

Servizi

  • MENOPAUSA
  • INCONTINENZA
  • PNEI E TERAPIE INTEGRATE
  • ENDOCRINOLOGIA GINECOLOGICA
  • SCREENING ONCOLOGICO
  • CHIRURGIA GINECOLOGICA

Esami e Diagnostica

  • ECOGRAFIA GINECOLOGICA
  • ECOGRAFIA PRENATALE
  • COLPOSCOPIA
  • PAP TEST 
  • HPV
  • THIN PREP
  • PRELIEVO ISTOLOGICO

MICHELA ANGELUCCI

MEDICO CHIRURGO
ESPERTO IN GINECOLOGIA

ginecologia

Menopausa

La menopausa rappresenta un momento di passaggio molto importante per la donna. Aumento di peso, caldane, cambi di umore, insonnia, problemi sessuali. A queste problematiche spesso si aggiungono quelle legate all’incontinenza urinaria. A questi temi abbiamo posto particolare attenzione sia dal punto di vista fisico che psicologico. 

Ginecologia e pnei

In campo ginecologico, sta assumendo particolare importanza un tipo di alimentazione antinfiammatoria. Spesso una patologia è sintomo di una infiammazione cronica silente, nella quale il nosto sistema immunitario è il regista principale. Un lavoro di squadra che coinvolge il ginecologo, il nutrizionista e lo psicologo potrà essere più efficace e risolutivo.

Ginecologia e terapie integrate

È ormai ampiamente dimostrato che molte problematiche soprattutto di tipo endocrinologico ed infettivo possono essere curate ricorrendo alla medicina alternativa che attinge ai principi della fitoterapia, della medicina ayurvedica e dell’omotossicologia.

La salute è la nostra missione, l’integrazione è la nostra forza !

FAQ – DOMANDE FREQUENTI

Quali sono i rischi della Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS)? È vero che causa tumori?

Nonostante la “leggenda popolare” tramandata di madre in figlia e tra amiche della TOS come principale causa di neoplasia mammaria, nonostante lo scetticismo nell’utilizzo della TOS da parte di medici di base e di colleghi più anziani, esistono delle raccomandazioni stilate dalla Società Italiana Menopausa (SIM) che chiaramente ne mostrano sicurezza ed importanza.

C’è molta confusione nella gestione della terapia ormonale. E’ fondamentale una personalizzazione della terapia in base alla storia della paziente: età, età al momento della menopausa, causa della menopausa, tempo trascorso dalla menopausa, eventuali condizioni mediche emerse negli anni ed eventualmente in seguito all’utilizzo di terapie ormonali, rischio cardiovascolare, metabolico, oncologico, osteoporotico e cognitivo.  È importante valutare entità e frequenza dei sintomi correlati alla menopausa che potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità di vita: sintomi vasomotori, disturbi del sonno e del tono dell’umore, diminuzione della libido, disturbi vaginali dell’atrofia vaginale, quali secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali, disturbi urinari, disturbi osteo-articolari.  Far capire che la TOS nel lungo periodo riduce il rischio cardiovascolare, la mortalità totale e che questi sostanziali benefici si mantengono per un decennio dopo la sospensione della terapia. Le donne devono essere informate meglio sui cambiamenti causati dalla privazione di estrogeno, non solo sulla sintomatologia dell’inizio della menopausa ma degli effetti sulla salute a lungo termine, dei benefici e i rischi dei trattamenti ma anche del non trattamento, dei cambiamenti di stile di vita e degli interventi possibili per promuovere lo stato di salute. Una donna consapevole sceglie. Una donna che non sa ha paura e rifiuta le terapie.

La pillola anticoncezionale fa ingrassare?

Le prime pillole commercializzate più di trenta anni fa erano ad alto dosaggio ormonale e determinavano effetti visibili sul peso. Attualmente, i nuovi prodotti possono determinare una minima variazione di peso e una modesta ritenzione idrica, la quale può anche diminuire dopo alcuni mesi di trattamento. Inutile dire che un corretto stile di vita e una corretta alimentazione sono necessari per evitare tali disagi, per migliorare il metabolismo epatico del farmaco aumentandone dunque i benefici. La pillola può comunque essere affiancata da integratori capaci di limitarne gli effetti indesiderati e in grado quindi di migliorarne la compliance.

A quale età è consigliabile sottoporsi ad una visita ginecologica?

Non c’è un età stabilita, in genere dal ginecologo si dovrebbe andare appena si iniziano ad avere rapporti. Alcune ragazze chiedono se sia indicato andarci poco prima di aver deciso di avere rapporti sessuali, in effetti, sarebbe bene fare così in quanto, si può controllare che tutto sia nella norma per poter cominciare nel migliore dei modi la propria attività sessuale ed in particolare per programmare una valida contraccezione evitando così la paura di gravidanze indesiderate.

Quando bisogna assumere acido folico?

Un basso livello di folati nella madre è un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto. L’incremento dell’apporto di acido folico in gravidanza, che deve raggiungere almeno i 400 microgrammi al giorno, si è dimostrato efficace per la prevenzione della spina bifida e dell’anencefalia.
L’integrazione con acido folico dovrebbe iniziare almeno un mese prima e continuare tre mesi dopo il concepimento.

Quando si scopre il sesso del bambino?

Anche se già dalla 12esima settimana è possibile, talvolta, identificare il sesso del feto, per una valutazione più accurata ed esatta bisogna aspettare il II trimestre. Durante l’ecografia morfologia, intorno alla 20esima settimana, sarà possibile determinare con maggiore esattezza il sesso del bambino.

Dopo il parto quando ritorna il ciclo?

Il capoparto, ovvero il primo ciclo dopo il parto, si ha in genere 40 giorni dopo la nascita.

Che cosa è il virus HPV?

L’HPV (papilloma virus umano) è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne prende almeno una volta nella vita e nella maggior parte dei casi si autoelimina spontaneamente.

Che cos’è il test HPV e come si fa?

E’ un esame che si effettua in maniera simile al Pap-test. Il materiale prelevato però non è letto al microscopio, come nel Pap-test, ma sottoposto a un esame di laboratorio per la ricerca del virus. Questo test sta soppiantando il Pap test nello screening del cancro del collo dell’utero, in quanto da una maggiore protezione fino a cinque anni. Il prelievo è come quello del Pap test.

Ho eseguito il test per la ricerca dell’HPVDNA ed è risultato positivo. Cosa devo fare?

L’infezione da HPV è una comune infezione virale che si trasmette prevalentemente per via sessuale.      Nella maggior parte dei casi il virus viene eliminato spontaneamente dal sistema immunitario locale. Se invece l’infezione persiste, negli anni può causare delle alterazioni cellulari da cui può originare il carcinoma della cervice uterina. Il test HPV è quindi uno strumento molto efficace per rilevare infezioni potenzialmente dannose e monitorarle nel tempo.

Un test positivo all’HPV non significa che la donna svilupperà sicuramente un tumore della cervice uterina, ma fornisce informazioni sul rischio che quella donna ha di svilupparlo inducendola ad effettuare controlli più ravvicinati. I motivi principali che causano ansia nella paziente con test HPVDNA positivo sono i seguenti:

– Scarsa informazione sull’HPV da parte del medico di famiglia e del ginecologo

– Informazioni non corrette o non complete da mass media: nel 79% dei casi non viene indicata come malattia sessualmente trasmessa e nel 50% non viene sottolineato che è una malattia molto comune

– Internet non offre risposte adeguate e complete e spesso sono disponibili informazioni contraddittorie
Il modo migliore per evitare l’ansia alle donne positive al test per HPV è quello di informarle meglio riguardo alla storia naturale dell’infezione da HPV, sul significato dei test di screening ai quali sono chiamate periodicamente e sul significato delle lesioni borderline e delle displasie lievi, sul rischio assoluto di carcinoma della cervice e sulla prevalenza dell’infezione. 

Ho sempre la candida. Come posso curarla?

Prima di tutto bisogna accertare con sicurezza che si tratti di candidosi vulvovaginale.

La Candida è un fungo saprofita (lievito) appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti, normalmente presente a livello vaginale. In seguito ad alterazioni del pH e della flora vaginale e/o ad alterazioni del sistema immunitario, è possibile la sua proliferazione  in maniera incontrollata dando origine all’infezione. I sintomi sono prurito vulvovaginale, arrossamento e gonfiore della vulva, secrezioni biancastre dense, dolore e bruciore alla minzione. 

La sola presenza di secrezioni biancastre non pruriginose senza bruciore non è per forza riferibile ad infezione da candida e non va necessariamente trattata con terapie “fai da te”. D’altro canto, il solo sintomo prurito e/o bruciore non bastano a fare diagnosi di candidosi. 

La frase spesso detta dalle pazienti “ho sempre la candida” deve essere valutata con attenzione perché potrebbe essere una cattiva interpretazione di sintomi valutati in autonomia e senza cognizione di eventuale patologia vulvare infettiva e/o non infettiva. 

Importante invece invitare la paziente a sentire sempre il curante quando si manifestano i suddetti sintomi per stabilire una corretta diagnosi e una corretta terapia.

 

Cos’è Il Pap test?

Il test di Papanicolau, dal nome del suo scopritore, o striscio vaginale, è un importante test di screening che viene eseguito su donne sane per diagnosticare quelle alterazioni delle cellule del collo dell’utero, sia di tipo infiammatorio che, se non trattate, potrebbero determinare lo sviluppo di un tumore. Queste lesioni sono curabili con piccoli interventi anche ambulatoriali. Il Pap Test dovrebbe essere eseguito già in giovane età, dopo il primo rapporto sessuale, per proseguire con frequenza annuale fino alla menopausa.

Cos’è l’ovaio policistico?

Il termine ovaio policistico si riferisce ad un particolare aspetto dell’organo. In genere si tratta di ovaie leggermente piu’ grandi del normale con la superficie ricoperta da numerose piccolissime cisti. Non si tratta per forza di una patologia, spesso però questo tipo di ovaio produce ormoni maschili in eccesso causando alterazioni della lunghezza del ciclo mestruale, problemi di acne o peli superflui.

Che cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una patologia che colpisce le donne in età fertile dovuta alla presenza di tessuto endometriale (che normalmente riveste le pareti interne dell’utero) al di fuori della cavità uterina. Pur non trovandosi nella sua sede normale, questo tessuto si comporta anch’esso ciclicamente, aumentando di volume e sfaldandosi (mestruazione). Le conseguenze dirette legate alla presenza di sangue in cavità addominale sono: dolori durante la mestruazione, dolore ai rapporti sessuali, formazione di aderenze, formazione di cisti e produzione di sostanze tossiche per i gameti. La patologia endometriosica rappresenta circa il 20% dei casi di sterilità femminile.

L’utero retroverso è causa di sterilita’?

L’utero retroverso di per sé non è causa di infertilità. Circa il 20% delle donne, infatti, presenta questa variazione anatomica in cui l’organo è inclinato verso la schiena anziché verso l’addome. L’intervento chirurgico di correzione eseguito routinariamente un tempo oggi non ha più indicazione

Qual è la differenza tra Test HPV e Pap Test?

E’ stato dimostrato che lo screening con il test HPV trova più lesioni del collo dell’utero di quelle che trova il Paptest ed è quindi più protettivo.  Inoltre con il test per l’HPV possiamo identificare donne che non hanno patologia in atto, ma che nel tempo potrebbero svilupparla; questo sarebbe il momento ideale per intervenire con una terapia di stimolo del sistema immunitario, in modo aspecifico o in modo specifico, per cercare di liberare il corpo dall’HPV proteggendolo quindi da lesioni del collo dell’utero.

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