Francesca Enea

Poliambulatorio Medineur
Viale Del Poggio Fiorito, 27 – 00144 Roma
Tel. 065920932
Email: poliambulatorio@medineur.it

LOGOPEDIA

Chi Sono

La dott.ssa Francesca Enea è logopedista, arteterapeuta e Interprete di Lingua dei Segni. Durante la sua formazione si appassiona allo studio della Lingua dei Segni Italiana, affascinata dalle diverse modalità comunicative, credendo e impegnandosi fortemente nell’integrazione delle persone con difficoltà comunicative e disabilità. Intraprende un percorso di Arte Terapia che le insegna a guardare i piccoli pazienti in un’ottica globale, riuscendo ad instaurare un dialogo non verbale, basato sullo scambio emotivo-relazionale, focalizzando l’attenzione sulle potenzialità di ogni individuo, rispettandone e accogliendone le fragilità.

Da anni nel suo lavoro si occupa di riabilitazione del linguaggio e della comunicazione nelle disabilità complesse, nei disturbi sensoriali e del neurosviluppo. Quando si trova di fronte ad un piccolo paziente cerca di capire quale sia la modalità più indicata per lui, cucendo un progetto e un percorso riabilitativo su misura del bambino, collaborando con equipe di Psicologi, Logopedisti, Tnpee e Neuropsichiatri.

Utilizza  le diverse tecniche apprese nel corso degli anni di lavoro, di  studio e di aggiornamento continuo, come alcune tecniche cognitivo-comportamentali (rbt) e l’approccio prompt nei disturbi del neurosviluppo e nelle disprassie.

Fa parte di diverse Equipe accreditate dalla Regione Lazio per la valutazione dei Disturbi dell’Apprendimento (DSA) e si occupa anche dell’aspetto riabilitativo, utilizzando alcune tecniche del metodo Benso per potenziare le funzioni esecutive alla base dei meccanismi di apprendimento, il metodo Arm, approccio Ritmico Motorio per il trattamento della Dislessia e Disortografia evolutiva.

FAQ – DOMANDE FREQUENTI

Mio figlio parlerà?
Nei bambini che presentano un ritardo nel linguaggio è sicuramente possibile osservare dei prerequisiti del linguaggio vocale. L’intenzionalità comunicativa, la risposta agli stimoli ambientali, l’attenzione condivisa, l’uso dei gesti sono fattori importanti per la comunicazione, ma non è possibile stabilire a priori quando il bambino parlerà.
L’età di 3 anni è una sorta di spartiacque tra i bambini che imparano a parlare lentamente e i bambini che probabilmente hanno un vero e proprio disturbo. Tuttavia se il bambino capisce il linguaggio parlato dell’adulto si possono aspettare i 3 anni e mezzo di età e magari l’inserimento nella scuola d’infanzia prima di richiedere una valutazione.
In caso contrario, è necessario rivolgersi immediatamente ad un professionista per eseguire una valutazione più approfondita.
Quanto durerà il trattamento logopedico?
Molti fattori vanno ad incidere sulla buona riuscita dell’intervento quindi è difficile indicare a priori quale sarà la durata del trattamento logopedico. Dobbiamo tenere in considerazione l’età di insorgenza delle difficoltà, l’età di inizio del percorso di logopedia, la natura e la gravità delle difficoltà, le risposte del bambino alla terapia, la collaborazione e la possibilità di fare rete con le persone che ruotano intorno al piccolo. Ogni bambino è unico e quindi anche il percorso terapeutico sarà estremamente personalizzato.
Come posso preparare mio figlio al primo incontro?

Sicuramente dire la verità è la scelta migliore!

I bambini devono essere resi partecipi delle decisioni prese per loro e, per quanto piccoli, sono spesso consapevoli delle loro difficoltà. E’ quindi giusto, utilizzando un linguaggio adeguato al loro livello di comprensione, informarli del percorso che stanno per intraprendere.

Ad un bambino piccolo si può dire, ad esempio, che i genitori si sono accorti che alcune paroline sono un po’ difficili da dire e che si può andare da una dottoressa che ci può aiutare con queste paroline dispettose. Mentre nel caso di un bambino con una difficoltà scolastica, si può dire che i genitori si sono accorti che ci sono delle difficoltà con i compiti, ad esempio, e che c’è una dottoressa che lo può aiutare a fare meno fatica.

Cosa farà mio figlio durante la seduta di logopedia?

Giocherà!

E’ compito del logopedista creare un ambiente piacevole per il bambino, in cui possa sentirsi accolto e non giudicato. Stabilire una relazione di fiducia è il primo passo per un percorso logopedico. Le sedute saranno studiate e organizzate in modo che il bambino possa allenarsi, attraverso esercizi mirati, in una cornice ludica.

A volte il bambino potrà sperimentare la frustrazione delle difficoltà e dell’insuccesso, per questo è importante fornire un ambiente accogliente e armonioso in cui sia piacevole tornare.

Posso aiutare mio figlio a casa?
Ci sono delle situazioni in cui il logopedista fornisce dei veri e propri esercizi da ripetere a casa (ad esempio nella terapia miofunzionale). Altre volte, invece, viene effettuato un intervento di tipo indiretto, ovvero il terapista fornisce dei consigli e dei suggerimenti da adottare a casa rispetto a come modificare le modalità relazionali e l’ambiente circostante, così favorire una interazione migliore e più funzionale.
E' sufficiente fare la terapia una volta alla settimana?
Dobbiamo dire che non è possibile dare una risposta univoca, perché ci sono molti fattori da considerare come la gravità delle difficoltà, l’età di insorgenza e di intervento e, non ultimo, la volontà e la disponibilità della famiglia di seguire il percorso terapeutico più idoneo per il bambino ed il suo disagio indicato dal professionista.
Posso chiedere degli aiuti per sostenere il costo della terapia logopedica?
Per le diagnosi con invalidità civile riconosciuta dall’Inps, secondo una diversità di gradi, possono essere riconosciute due provvidenze economiche: l’indennità di frequenza e l’indennità di accompagnamento.
L’indennità di frequenza viene concessa ai minori che presentano “difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età” (legge 289/90). E’ un aiuto economico che spetta per i mesi di frequenza, anche saltuaria, di un asilo nido o di una scuola di ogni ordine e grado (anche privata), dei centri estivi comunali, o di un centro riabilitativo pubblico o convenzionato (in questo caso la riabilitazione deve essere stata prescritta da un medico specialista del servizio pubblico, di solito un Neuropsichiatria infantile).
L’indennità di accompagnamento viene invece riconosciuta nei casi di “minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età e con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”; “minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”; “minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”.
L’indennità di frequenza risulta, tuttavia, incompatibile con quella di accompagnamento.
Sospetto che mio figlio abbia un DSA, cosa posso fare?

Il primo passo è sicuramente quello della valutazione DSA, per ottenere una diagnosi che consenta di individuare il disagio specifico del bambino e strutturare il percorso terapeutico più adatto. Il nostro Poliambulatorio è un centro accreditato dalla Regione Lazio per il rilascio della certificazione DSA. Il nostro team è composto da psicologo dell’età evolutiva, logopedista e neuropsichiatra infantile per la fase della valutazione. Per il percorso terapeutico ci avvaliamo anche della figura del TNPEE ovvero del professionista che si occupa di terapia neuropsicomotoria.

Sospetto che mio figlio abbia un DSA, cosa posso fare?

Il primo passo è sicuramente quello della valutazione DSA, per ottenere una diagnosi che consenta di individuare il disagio specifico del bambino e strutturare il percorso terapeutico più adatto. Il nostro Poliambulatorio è un centro accreditato dalla Regione Lazio per il rilascio della certificazione DSA. Il nostro team è composto da psicologo dell’età evolutiva, logopedista e neuropsichiatra infantile per la fase della valutazione. Per il percorso terapeutico ci avvaliamo anche della figura del TNPEE ovvero del professionista che si occupa di terapia neuropsicomotoria.

Il pediatra ha prescritto a mio figlio una valutazione DSA, a chi mi devo rivolgere?

Il nostro Poliambulatorio è un centro accreditato dalla Regione Lazio per il rilascio della certificazione DSA. La fase della valutazione è curata dal team composto da psicologo dell’età evolutiva, logopedista e neuropsichiatra infantile. Durante il percorso terapeutico si affiancherà anche la figura del TNPEE, ovvero del professionista che si occupa di terapia neuropsicomotoria.

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